Saudade
La natura della saudade è ambigua: associa sentimenti di solitudine e tristezza, ma, illuminata dalla memoria, guadagna contorno e espressione di felicità. Quando Garrett l’ha definita come “delicioso pungir de acerbo espinho” stava realizzando la fusione di questi due aspetti opposti nella formula felice di un verso romantico. In generale, si vede nella saudade il sentimento di separazione e distanza da quello che si ama e non si ha. Ma tutti gli istanti della nostra vita non vanno ad essere perdita, separazione, distanza? Il nostro presente, appena raggiunge il futuro subito lo trasforma in passato. La vita è un costante perdere. La vita è, perciò, una costante saudade. C’è una saudade risentita. Quella che desidererebbe trattenere, fissare, possedere. C’è una saudade saggia, che lascia le cose passare, come se non passassero. Liberandole dal tempo, salvando la loro essenza di eternità. E’ l’unica maniera, del resto, di dare loro permanenza: renderle immortali nell’amore. Il vero amore è, paradossalmente, una saudade costante, senza nessun egoismo.” Della SAUDADE – Cecilia Meireles
Alla radice di ogni mia poesia, scritto o fotografia c’è proprio questa saudade costante di cui ha scritto Cecilia Meireles, perché in ognuna di esse ho infuso un immenso, profondo amore. Si dice cha la malinconia sia lo spleen degli artisti, quel particolare stato d’animo che contribuisce a creare l’humus nel quale germoglia e si alimenta la creatività. Io la chiamo malinconia lunare, quella che mi si siede accanto, silenziosamente, quando s’affaccia l’ora blu ed entro nel mio giardino segreto.