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    Hanno detto di…

    C’è un luogo segreto dove le Storie si incontrano e si tengono timidamente per mano nell’attesa di prendere vita. In quel luogo, fatto di silenzi e strane alchimie, le Storie attendono solo di essere raccontate. Cercano la loro voce le Storie e una volta trovata, chiedono di essere ascoltate, narrate e lette perché qualcuno, un giorno, le ha sognate per noi. A loro è stato dato il potere di giocare col Tempo, sfidandolo, trasformandolo, sbeffeggiandolo laddove necessario, fino a rinchiuderlo nelle pagine bianche, come si fa quando con un bicchiere capovolto si imprigiona una farfalla, lasciandola poi volare via. Marcel Proust sosteneva che l’opera dello scrittore è solo uno strumento…

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    Con un pizzico di orgoglio e vanità

    Quest’anno, per me, è stato il Salone del mio ultimo libro: 2020. Quaranta voci da un isolato frattempo, Pathos Edizioni, appena pubblicato. E allora, anche se bisogna essere coscienti di essere un ago in un pagliaio, una goccia infinitesimale nel mare magnum dell’editoria, vedere il proprio ultimo bambino di carta esposto è sempre una grande e bellissima emozione. 2020 ha avuto una lunga e sofferta gestazione. Si tratta di 40 racconti brevi, alcuni brevissimi, illustrati da Giorgio Lusso, Gianni Audisio, con la collaborazione di Irene Zanotto e Marco Marello. L’epilogo è di Ilaria Francesca Martino, la prefazione di Sabina Guidotti. Ve ne parlerò, poco alla volta… per ora ne annuncio…

  • Pensieri fluttuanti

    Del tempo

    E’ la mania di mettere il carro davanti ai buoi, di ambire a raggiungere la meta sottovalutando il viaggio, di anticipare il tempo, di pensare al poi, al se, al quando, al ma. E’ tutto questo che ci fa vivere malamente. Se c’è una cosa che ho imparato nel visitare certi luoghi è il differente modo di percepire il tempo oggettivo, ma soprattutto quello interiore. Fu Henri Bergson, nel suo Saggio sui dati immediati della coscienza, a dividere per la prima volta il concetto di Tempo in oggettivo e percepito. La durata interiore non è altro che il modo in cui la nostra mente percepisce il trascorrere del tempo legato alle…

  • Emozioni

    Poesie

    Io scientificamente mi domando come è stato creato il mio cervello, cosa ci faccio io con questo sbaglio. Fingo di avere anima e pensieri per circolare meglio in mezzo agli altri, qualche volta mi sembra anche di amare facce e parole di persone, rare; esser toccata vorrei poter toccare, ma scopro sempre che ogni mia emozione dipende da un vicino temporale. da Poesie, Patrizia Cavalli, Einaudi 1999 E’ morta il primo giorno d’estate di questo disgraziato anno che si sta portando via le persone a mazzi Patrizia Cavalli, una delle più grandi poetesse italiane del secondo Novecento. “Patrizia è la poesia”, disse di lei Elsa Morante che, per prima, le…

  • Pensieri fluttuanti

    L’arte di tacere

    PRINCIPI NECESSARI PER TACERE E’ bene parlare solo quando si deve dire qualcosa che valga più del silenzio. Esiste un momento per tacere, così come esiste un momento per parlare. Nell’ordine, il momento di tacere deve venire sempre prima: solo quando si sarà imparato a mantenere il silenzio, si potrà imparare a parlare rettamente. Tacere quando si è obbligati a parlare è segno di debolezza e imprudenza, ma parlare quando si dovrebbe tacere, è segno di leggerezza e scarsa discrezione. In generale è sempre meno rischioso tacere che parlare. Mai l’uomo è padrone di sé come quando tace: quando parla sembra, per così dire, effondersi e dissolversi nel discorso, così…

  • Pensieri fluttuanti

    Genetliaco

    Bisogna saper invecchiare con grazia e leggerezza, lasciare la rabbia e l’irruenza dentro una scatola di latta, insieme alle foto di famiglia, quelle che si guardano con il nodo in gola e gli occhi umidi. Bisogna saper scendere dal letto lentamente, per non sentire la testa che gira e le ginocchia che scricchiolano, ripetere le poesie a memoria per allenarsi a non dimenticare. Si ha una vita davanti per imparare ad invecchiare: 9 mesi per venire al mondo ed una media di 80 anni per andarsene. Basta farci l’abitudine e guardare al futuro da un’altra prospettiva, quella che permette di capire che sono molte di più le cose fatte rispetto…

  • Emozioni,  Fotografia

    Tu es tout le temp là

    Tempo. Quanto ce ne rimane? Cerco di visualizzare il tempo in modo concreto e lo trasformo in tutte le cose che siamo stati e ne faccio statuine da esporre e spolverare ogni mattina, con cura, facendo attenzione a non farle cadere. Se il tempo mi dovesse cadere si sbriciolerebbe in minuscoli granelli da rinchiudere dentro una clessidra e da capovolgere ancora e poi ancora. Tutto ricomincerebbe da capo. Forse non faremmo più gli stessi errori, forse ne faremmo di nuovi. Ma tu sei sempre lì, anche stamattina che un raggio di tiepido sole illumina la mia scrivania, sei in una delle tante statuine del tempo e fai invidia a tutte…

  • Emozioni,  Viaggi

    Saudade

    La natura della saudade è ambigua: associa sentimenti di solitudine e tristezza, ma, illuminata dalla memoria, guadagna contorno e espressione di felicità. Quando Garrett l’ha definita come “delicioso pungir de acerbo espinho” stava realizzando la fusione di questi due aspetti opposti nella formula felice di un verso romantico. In generale, si vede nella saudade il sentimento di separazione e distanza da quello che si ama e non si ha. Ma tutti gli istanti della nostra vita non vanno ad essere perdita, separazione, distanza? Il nostro presente, appena raggiunge il futuro subito lo trasforma in passato. La vita è un costante perdere. La vita è, perciò, una costante saudade. C’è una…