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Al Gran Balon
Ieri era una giornata caldissima al Gran Balon di Torino. Il sole era così cocente che le candele nelle bugie, posizionate in bella mostra, si ripiegavano su se stesse in falsi inchini per visitatori distratti. Sono particolarmente legata a questo posto, i ricordi dell’infanzia si mischiano con quel mio assurdo ostinarmi a non voler lasciare andare le cose e neppure le persone. Le tengo sempre dentro di me, in qualche angolo nascosto, al riparo da qualsiasi improvviso istinto di pulizia, di sradicazione, di annientamento che in fondo, poi, sarebbe soltanto un atto dovuto per salvaguardare la mia stessa sopravvivenza. Passeggiavo tra i banchi con un senso di malinconia profonda, niente…
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Tu es tout le temp là
Tempo. Quanto ce ne rimane? Cerco di visualizzare il tempo in modo concreto e lo trasformo in tutte le cose che siamo stati e ne faccio statuine da esporre e spolverare ogni mattina, con cura, facendo attenzione a non farle cadere. Se il tempo mi dovesse cadere si sbriciolerebbe in minuscoli granelli da rinchiudere dentro una clessidra e da capovolgere ancora e poi ancora. Tutto ricomincerebbe da capo. Forse non faremmo più gli stessi errori, forse ne faremmo di nuovi. Ma tu sei sempre lì, anche stamattina che un raggio di tiepido sole illumina la mia scrivania, sei in una delle tante statuine del tempo e fai invidia a tutte…